sabato 12 settembre 2015

Intervista ad Erica Gatti

Ciao Erica e grazie mille per la tua disponibilità e la tua gentilezza!


1. Molti non ti conoscono, quindi come prima domanda raccontaci un po' chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.


Ciao a tutti! Sono Erica, ho quasi ventun anni e vivo vicino Roma, dove frequento il corso di laurea in Lettere Moderne all’Università degli Studi “Sapienza”.
Che posso dire di me! Iniziamo dalle cose più comuni: non amo molto lo sport, da bambina ne ho fatti tanti ma ho sempre finito per abbandonare, però mi piace molto seguire il calcio e sono una tifosa del Torino. Ho suonato anche molti strumenti, in particolare la batteria per quasi sette anni e da un anno sto seguendo un corso di percussioni africane. Ascolto per lo più rock anni Settanta/Ottanta e un po’ di cantautorato italiano. Mi piacciono moltissimo le serie tv, mentre conosco poco il cinema.
La scrittura è diventata un perno di ciò che sono quando avevo otto anni e la mia maestra delle elementari mi chiamava “poetessa” perché scrivevo temi particolarmente lunghi e intrisi di luoghi lirici; crescendo, credo di aver disegnato la mia vita come un cerchio il cui centro era – ed è – il sogno di concatenare parole l’una all’altra creando grandi storie. Direi che ogni mia scelta è di conseguenza molto condizionata da questa mia aspirazione: la scrittura mi aiuta a credere che ogni mio piccolo passo sia importante per la persona che sono.

2. Al mondo ci sono tanti tipi di scrittori, quelli metodici che stilano scalette e rileggono mille volte i loro scritti, poi ci sono quelli istintivi che buttano giù in maniera istintiva tutto quello che passa loro per la testa, tu che tipo di scrittore sei?

Un’ottima domanda!
Io quando inizio un progetto tendo a fare una tabella per ogni capitolo e organizzo cosa deve accadere a linee generali, cioè, gli sviluppi della trama portante.
Mentre scrivo, poi, sono travolta da mille idee, per cui muto completamente quello schema, aggiungendo scene o particolari, spostando, tagliando o stravolgendo i punti iniziali. L’idea comunque è quella di seguire il modello primario, anche se nessuno può mettere un freno all’Ispirazione quando viene a bussare.
Una volta scritto un capitolo, lo rileggo molto spesso e il più delle volte non mi convince e lo sottopongo a ulteriori modifiche – stilistiche e non. Cancello molto, anche se tengo sempre un file della “stesura di getto”. Mi piace ogni tanto sorridere rileggendo i miei prodotti nella versione più acerba.

3. Questa è una domanda che mi piace spesso fare, durante la stesura del tuo romanzo, hai avuto una colonna sonora che ti ha seguita dall'inizio alla fine? Se invece non ne hai una, quale canzone ti piacerebbe collegare a Destiny?


Alla fine del libro, come avrai visto, ringrazio i Toto, i Pink Floyd, Francesco De Gregori e gli anni Ottanta, che hanno seguito spesso la stesura del romanzo.
Se dovessi scegliere una canzone in particolare, beh, credo che opterei per Coming back to life dei Pink Floyd, perché la stavo ascoltando proprio quando ho iniziato ad abbozzare per la prima volta trama e dettagli di alcuni personaggi. È un ricordo che ho vivido dentro di me e mi piace pensare che creare Destiny sia stato il mio modo di ascoltare il consiglio della canzone e “tornare alla vita”.

4. Quanto fanno parte di te i libri nella vita? Quanto leggi e soprattutto cosa ami leggere?


Praticamente da quando ho imparato a leggere ho vissuto più con i libri che con le persone reali, si può dire!
A parte gli scherzi, la lettura è sempre stata molto importante per me: mi ha regalato tanti sogni e altrettante speranze. Non esiste momento della mia vita che io non ricolleghi a un libro particolare.
Negli ultimi due anni, dovendo gestire molte più cose, leggo molto meno e mi manca spendere ore e ore sulle pagine di un libro con il fiato sospeso, ma spero di riuscire a ritornare presto a dedicarmici come vorrei.
Leggo i generi più disparati e vado molto a periodi; ultimamente prediligo i gialli, i noir, gli storici, i libri di enigmi e misteri. Sono stata per anni un’appassionata di fantasy e amo anche la narrativa generale, se riesce a fare di un argomento comune un libro indimenticabile.

5. Quali sono i tuoi autori e libri preferiti?


I miei autori preferiti sono Stephen King, Nick Hornby e J. K. Rowling (un autore per ogni mio genere, diciamo).
Il Libro con la L maiuscola invece è per me Sette minuti dopo la mezzanotte di Patrick Ness, da un’idea di Siobhan Dowd. Nonostante sia destinato a un pubblico molto giovane, mi ha letteralmente cambiato la vita e posso ancora sentire il mio cuore battere all’impazzata solo ripensandoci.
Sono anche molto legata a L’enigma di Epsilon di Christine Morton-Shaw – un fantasy geniale, purtroppo non conosciuto come meriterebbe – e a Misery di Stephen King.

 6. A quale autore ti sei ispirato per la stesura di Destiny?


Devo dire che quando ho iniziato a scriverlo (si parla di quasi quattro anni fa) avevo appena terminato la lettura di Hunger Games di Suzanne Collins, che sicuramente mi ha influenzata nel momento stesso in cui ho deciso di narrare in prima persona al presente. Ho tentato poi di creare uno stile diverso dal tradizionale fantasy, in quanto la struttura filosofica che ne fa da fondamento ci si addiceva poco, a mio avviso. In fase di editing molte concezioni filosofiche sono comunque state ridimensionate a causa del target.

7. Quando uscirà il seguito di Destiny? Io sono davvero curiosa di scoprire qualcosa in più su Alexander, ti giuro che l'ho amato!!


L’idea con la casa editrice è quella di pubblicare un volume l’anno e speriamo di riuscire quindi a mantenere queste tempistiche. Ti posso dire che a dicembre uscirà sicuramente un racconto sul mondo di Destiny che vedrà contenere qualche informazione interessante su qualcuno molto vicino ad Alexander.
Comprendo l’amore per quel personaggio e lo condivido appieno: sicuramente sarà sviluppato sempre di più e ti prometto che nei volumi successivi la tua curiosità sarà appagata!

8. Hai altri progetti letterari oltre Destiny?


Oltre Destiny, ho scritto diverse altre cose che sto attualmente rivedendo e ho molte idee per le opere future, di narrativa generale e non solo. Mi piacerebbe cimentarmi di più in generi come il noir, sempre mantenendo quel pizzico di soprannaturale di cui non posso fare a meno.


9. Quali sono i tuoi progetti futuri nella vita?


Sempre per quanto riguarda la scrittura, a ottobre inizierò un Laboratorio di scrittura creativa promosso da Rai Eri, per il quale sono stata fortunatamente selezionata.
Per quanto riguarda invece progetti più a lungo termine, la mia idea è di conseguire la laurea in Lettere Moderne, la magistrale in Editoria e scrittura e magari poi un master.
Vorrei poter poi continuare a scrivere e a collaborare nel campo editoriale, se non come autrice, come editor; altrimenti sto riservandomi la possibilità di intraprendere la strada dell’insegnamento, come professoressa di Lettere per le scuole medie.

10. Penultima domanda. Domanda a piacere: Erica chiede, Erica risponde...


Credo che, dopo la pubblicazione di Destiny, una domanda interessante da pormi potrebbe essere: « E tu? Credi nel destino? »
Diciamo che non riesco a credere in tutte le grandi coincidenze della vita. Ogni giorno qualcosa mi sorprende nella casualità degli eventi: grandi fila narrative si incrociano tra di loro e io rimango semplicemente sbalordita da come alla fine tutto torni – era un po’ il tormento di Nietzsche e di Kundera, e ora pure il mio.
Quando noti tutte queste coincidenze, cominci a credere che tutto sia dominato dal Caos, che alla fine altro non è se non un’identità più o meno definita come un Destino un po’ confusionario, che mescola e rimescola le tue carte per dare vita a combinazioni di esistenze infinite e legate tra loro.
Sì, in definitiva: credo nel destino, nell’ineluttabilità degli eventi, nell’eterno ritorno, nella molteplicità incontrollabile del reale. Ritengo anche però che non lo si possa responsabilizzare per ciò che accade: il destino non è un ente che si propone di giustificare successi o insuccessi, è una realtà tangibile con cui noi dobbiamo collaborare.
Infatti, credo anche nel karma, nella giustizia, ma soprattutto nella felicità. Sono convinta che ci sia sempre una compensazione di elementi che noi dobbiamo fare in modo di avverare. In ogni momento dobbiamo essere pronti a dimostrare di meritarci una vittoria e lottare con tutte le nostre forze per ottenerla: sono convinta che il Destino sia giusto con tutti coloro che non si arrendono a esso rimanendo inerti alla vita ma che si propongono sempre di dare il massimo.
È questo pensiero, dopotutto, che mi fa andare avanti giorno dopo giorno. A piccoli passi, sì, però non mi fermo.

11. C'è qualcosa che vuoi dire ai tuoi lettori o a coloro che ti scopriranno presto?


Posso solo ringraziare tutti coloro che hanno creduto in me sin dal principio, spronandomi quando credevo di non farcela e rimproverandomi quando era necessario. Sono stata fortunata perché molte persone hanno avuto fiducia nei miei progetti finora e si sono dimostrate sempre pronte a incoraggiarmi nell’inseguire i miei sogni.
Perciò dedico questo spazio a chi mi ha tenuta nel cuore, a chi fino a oggi mi ha letta e recensita anche online, alla mia pazientissima editor, a chi mi seguirà da oggi in poi e a chi, seppur non conoscendomi, ha preso in mano Destiny e ha cominciato a leggerne anche solo qualche pagina.
Voglio insomma dire ai miei lettori o a coloro che lo diventeranno che, se posso credere ancora in un sogno, è tutto merito loro.


Perciò, Grazie.


Complimenti a Erica per le sue bellissime risposte! 

Ti faccio i miei migliori auguri per il tuo futuro, che tutto possa realizzarsi al meglio!!!



Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

"L'isola delle Coppie"