Ciao Erica e grazie mille per la tua disponibilità e la tua gentilezza!
1. Molti non ti conoscono, quindi come prima domanda raccontaci un po' chi
sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Ciao a tutti! Sono Erica, ho
quasi ventun anni e vivo vicino Roma, dove frequento il corso di laurea in
Lettere Moderne all’Università degli Studi “Sapienza”.
Che posso dire di me! Iniziamo
dalle cose più comuni: non amo molto lo sport, da bambina ne ho fatti tanti ma
ho sempre finito per abbandonare, però mi piace molto seguire il calcio e sono
una tifosa del Torino. Ho suonato anche molti strumenti, in particolare la
batteria per quasi sette anni e da un anno sto seguendo un corso di percussioni
africane. Ascolto per lo più rock anni Settanta/Ottanta e un po’ di
cantautorato italiano. Mi piacciono moltissimo le serie tv, mentre conosco poco
il cinema.
La scrittura è diventata un perno
di ciò che sono quando avevo otto anni e la mia maestra delle elementari mi
chiamava “poetessa” perché scrivevo temi particolarmente lunghi e intrisi di
luoghi lirici; crescendo, credo di aver disegnato la mia vita come un cerchio
il cui centro era – ed è – il sogno di concatenare parole l’una all’altra
creando grandi storie. Direi che ogni mia scelta è di conseguenza molto
condizionata da questa mia aspirazione: la scrittura mi aiuta a credere che
ogni mio piccolo passo sia importante per la persona che sono.
2. Al mondo ci sono tanti tipi di scrittori, quelli metodici che stilano
scalette e rileggono mille volte i loro scritti, poi ci sono quelli istintivi
che buttano giù in maniera istintiva tutto quello che passa loro per la testa,
tu che tipo di scrittore sei?
Un’ottima domanda!
Io quando inizio un progetto
tendo a fare una tabella per ogni capitolo e organizzo cosa deve accadere a
linee generali, cioè, gli sviluppi della trama portante.
Mentre scrivo, poi, sono travolta
da mille idee, per cui muto completamente quello schema, aggiungendo scene o
particolari, spostando, tagliando o stravolgendo i punti iniziali. L’idea
comunque è quella di seguire il modello primario, anche se nessuno può mettere
un freno all’Ispirazione quando viene a bussare.
Una volta scritto un capitolo, lo
rileggo molto spesso e il più delle volte non mi convince e lo sottopongo a
ulteriori modifiche – stilistiche e non. Cancello molto, anche se tengo sempre
un file della “stesura di getto”. Mi piace ogni tanto sorridere rileggendo i
miei prodotti nella versione più acerba.
3. Questa è una domanda che mi piace spesso fare, durante la stesura del
tuo romanzo, hai avuto una colonna sonora che ti ha seguita dall'inizio alla
fine? Se invece non ne hai una, quale canzone ti piacerebbe collegare a
Destiny?
Alla fine del libro, come avrai
visto, ringrazio i Toto, i Pink Floyd, Francesco De Gregori e gli anni Ottanta,
che hanno seguito spesso la stesura del romanzo.
Se dovessi scegliere una canzone
in particolare, beh, credo che opterei per Coming back to life dei Pink Floyd,
perché la stavo ascoltando proprio quando ho iniziato ad abbozzare per la prima
volta trama e dettagli di alcuni personaggi. È un ricordo che ho vivido dentro di me e mi piace pensare che creare Destiny
sia stato il mio modo di ascoltare il consiglio della canzone e “tornare alla
vita”.
4. Quanto fanno parte di te i libri nella vita? Quanto leggi e soprattutto
cosa ami leggere?
Praticamente da quando ho
imparato a leggere ho vissuto più con i libri che con le persone reali, si può
dire!
A parte gli scherzi, la lettura è
sempre stata molto importante per me: mi ha regalato tanti sogni e altrettante
speranze. Non esiste momento della mia vita che io non ricolleghi a un libro
particolare.
Negli ultimi due anni, dovendo
gestire molte più cose, leggo molto meno e mi manca spendere ore e ore sulle
pagine di un libro con il fiato sospeso, ma spero di riuscire a ritornare
presto a dedicarmici come vorrei.
Leggo i generi più disparati e
vado molto a periodi; ultimamente prediligo i gialli, i noir, gli storici, i
libri di enigmi e misteri. Sono stata per anni un’appassionata di fantasy e amo
anche la narrativa generale, se riesce a fare di un argomento comune un libro
indimenticabile.
5. Quali sono i tuoi autori e libri preferiti?
I miei autori preferiti sono
Stephen King, Nick Hornby e J. K. Rowling (un autore per ogni mio genere,
diciamo).
Il Libro con la L maiuscola
invece è per me Sette minuti
dopo la mezzanotte di Patrick Ness, da
un’idea di Siobhan Dowd. Nonostante sia destinato a un pubblico molto giovane,
mi ha letteralmente cambiato la vita e posso ancora sentire il mio cuore
battere all’impazzata solo ripensandoci.
Sono anche molto legata a L’enigma di Epsilon di Christine Morton-Shaw – un fantasy geniale, purtroppo non
conosciuto come meriterebbe – e a Misery
di Stephen King.
6. A quale autore ti sei ispirato
per la stesura di Destiny?
Devo dire che quando ho iniziato
a scriverlo (si parla di quasi quattro anni fa) avevo appena terminato la
lettura di Hunger Games di Suzanne Collins, che sicuramente mi ha
influenzata nel momento stesso in cui ho deciso di narrare in prima persona al
presente. Ho tentato poi di creare uno stile diverso dal tradizionale fantasy,
in quanto la struttura filosofica che ne fa da fondamento ci si addiceva poco,
a mio avviso. In fase di editing molte concezioni filosofiche sono comunque
state ridimensionate a causa del target.
7. Quando uscirà il seguito di Destiny? Io sono davvero curiosa di scoprire
qualcosa in più su Alexander, ti giuro che l'ho amato!!
L’idea con la casa editrice è
quella di pubblicare un volume l’anno e speriamo di riuscire quindi a mantenere
queste tempistiche. Ti posso dire che a dicembre uscirà sicuramente un racconto
sul mondo di Destiny che vedrà contenere qualche informazione
interessante su qualcuno molto vicino ad Alexander.
Comprendo l’amore per quel
personaggio e lo condivido appieno: sicuramente sarà sviluppato sempre di più e
ti prometto che nei volumi successivi la tua curiosità sarà appagata!
8. Hai altri progetti letterari oltre Destiny?
Oltre Destiny,
ho scritto diverse altre cose che sto attualmente rivedendo e ho molte idee per
le opere future, di narrativa generale e non solo. Mi piacerebbe cimentarmi di
più in generi come il noir, sempre mantenendo quel pizzico di soprannaturale di
cui non posso fare a meno.
9. Quali sono i tuoi progetti futuri nella vita?
Sempre per quanto riguarda la
scrittura, a ottobre inizierò un Laboratorio di scrittura creativa promosso da
Rai Eri, per il quale sono stata fortunatamente selezionata.
Per quanto riguarda invece
progetti più a lungo termine, la mia idea è di conseguire la laurea in Lettere
Moderne, la magistrale in Editoria e scrittura e magari poi un master.
Vorrei poter poi continuare a
scrivere e a collaborare nel campo editoriale, se non come autrice, come
editor; altrimenti sto riservandomi la possibilità di intraprendere la strada
dell’insegnamento, come professoressa di Lettere per le scuole medie.
10. Penultima domanda. Domanda a piacere: Erica chiede, Erica risponde...
Credo che, dopo la pubblicazione
di Destiny, una domanda interessante da pormi potrebbe essere: « E
tu? Credi nel destino? »
Diciamo che non riesco a credere
in tutte le grandi coincidenze della vita. Ogni giorno qualcosa mi sorprende
nella casualità degli eventi: grandi fila narrative si incrociano tra di loro e
io rimango semplicemente sbalordita da come alla fine tutto torni – era un po’
il tormento di Nietzsche e di Kundera, e ora pure il mio.
Quando noti tutte queste
coincidenze, cominci a credere che tutto sia dominato dal Caos, che alla fine altro
non è se non un’identità più o meno definita come un Destino un po’
confusionario, che mescola e rimescola le tue carte per dare vita a
combinazioni di esistenze infinite e legate tra loro.
Sì, in definitiva: credo nel
destino, nell’ineluttabilità degli eventi, nell’eterno ritorno, nella
molteplicità incontrollabile del reale. Ritengo anche però che non lo si possa
responsabilizzare per ciò che accade: il destino non è un ente che si propone
di giustificare successi o insuccessi, è una realtà tangibile con cui noi
dobbiamo collaborare.
Infatti, credo anche nel karma,
nella giustizia, ma soprattutto nella felicità. Sono convinta che ci sia sempre
una compensazione di elementi che noi dobbiamo fare in modo di avverare. In
ogni momento dobbiamo essere pronti a dimostrare di meritarci una vittoria e
lottare con tutte le nostre forze per ottenerla: sono convinta che il Destino
sia giusto con tutti coloro che non si arrendono a esso rimanendo inerti alla
vita ma che si propongono sempre di dare il massimo.
È questo pensiero, dopotutto, che mi fa andare avanti giorno dopo giorno. A
piccoli passi, sì, però non mi fermo.
11. C'è qualcosa che vuoi dire ai tuoi lettori o a coloro che ti
scopriranno presto?
Posso solo ringraziare tutti coloro che hanno creduto in me sin dal
principio, spronandomi quando credevo di non farcela e rimproverandomi quando
era necessario. Sono stata fortunata perché molte persone hanno avuto fiducia
nei miei progetti finora e si sono dimostrate sempre pronte a incoraggiarmi
nell’inseguire i miei sogni.
Perciò dedico questo spazio a chi mi ha tenuta nel cuore, a chi fino a
oggi mi ha letta e recensita anche online, alla mia pazientissima editor, a chi
mi seguirà da oggi in poi e a chi, seppur non conoscendomi, ha preso in mano Destiny e ha cominciato a leggerne anche solo
qualche pagina.
Voglio insomma dire ai miei lettori o a coloro che lo diventeranno che,
se posso credere ancora in un sogno, è tutto merito loro.
Perciò, Grazie.
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